Tutto comincia con un pensionamento..
Nel riassumere e testimoniare la propria esperienza Antonio (Pippo) Prandi, reduce dal Giubileo degli Anziani del 1984, ricorda e scrive:
«Solo da pochi anni appartengo al grosso esercito dei pensionati, a quella fetta di umanità che, dopo aver vissuto momenti difficili e aver lavorato per trasformare questa società, si trova al centro di grossi problemi quale ad esempio l’invecchiamento della popolazione con prospettive poco rosee per una decente sussistenza. Non è una analisi su questi argomenti che mi sento di affrontare in questa sede, ma semplicemente esporre alcune considerazioni su un recente cammino di servizio che porto avanti con altri, per gli anziani, con gli anziani. Mi sono avvicinato a questi nuovi amici in punta di piedi, quasi per caso e a tappe, partecipando con mia moglie, per la prima volta in vita nostra, ad un soggiorno in Riviera, per soli anziani e proprio d’inverno. Noi eravamo i più giovani del gruppo composto da persone molto avanti negli anni ed erano piene di problemi, di nostalgie, di affetti strappati, di silenzi malinconici. Dimostravano tutti di avere raggiunto un certo benessere economico ma non erano sereni. Noi li ascoltavamo per ore e ci chiedevamo perché tanta tristezza. Abbiamo raccolto da loro esperienze, confidenze e tanta simpatia. Ci sentivamo sempre più vicini a questi amici così semplici e generosi ma già afflitti dall’isolamento, dalla incomprensione dei parenti, dalla inattività e dal senso di inutilità».
Questo è l’inizio de “La Grande Avventura” del Movimento Terza Età.
1984
Il 1984 è l’anno del decollo definitivo del Movimento Terza Età. Si stende lo schema di un programma con una dichiarazione di intenti in cui si precisa che si tratta di un Movimento di ispirazione cristiana nella linea della pastorale della Chiesa che vuole aprirsi ad ogni persona. Il cuore del Movimento è l’amicizia e il tentativo è quello di mettere in pratica i suggerimenti del più grande geriatra italiano, il prof. Antonini.
Cosa facciamo
Le iniziative concrete si possono così esemplificare:
- Incontri settimanali fissi in cui si affrontano temi di carattere divulgativo e culturale
- Gite sociali legate a motivazioni culturali e alla portata di tutti (vedi regolamento iscrizioni)
- Indagini sanitarie in collaborazione con la Cattedra di Geriatria di Modena e l’U.S.L. locale
- Istituzione della Università della Terza Età che prenderà vita dall’Istituto culturale Mario Gasparini Casari
- Messa per tutti i defunti
- Pellegrinaggi Mariani
- Sfilate di moda
- Camminate non competitive
- Soggiorni marini nel periodo estivo e invernale
- Pranzi sociali
- Festa di Carnevale con sfilata in costume
- Momenti musicali e feste di compleanno
- Convegni e manifestazioni varie
Si badi che non si tratta di intenzioni ma di realizzazioni sempre accuratamente preparate ricordando che l’unica adesione al Movimento è la partecipazione alle attività promosse durante l’anno, condizione molto gradita.
Per dare un’idea della rispondenza che queste iniziative hanno avuto ricordiamo che gli otto incontri che si sono succeduti tra il novembre ’83 e l’aprile’84 hanno registrato oltre mille presenze nei luoghi più vari: saloni delle banche, sala dei concerti del Club del Corso, Oratorio cittadino per il Carnevale con preparazione dei dolci, scenette, poesie, complesso orchestrale.
«Niente canoniche o stanze del passato, forse ammuffite» si dichiara e non manca l’omaggio floreale di violette di seta alle signore in un incontro della Settimana Santa ove si scambiano gli auguri e a dicembre si distribuisce la preghiera dell’anziano, 500 copie, per la preparazione del Natale con omelia del vescovo Maggiolini.
QUELLI DELLA “TERZA ETÀ “ ANCORA SUI BANCHI DI SCUOLA
1985
Agli inizi dell’anno I dirigenti della cooperativa II Portico e del Movimento Terza Età di Carpi lanciano una nuova ed interessante iniziativa e cioè la creazione di un libero istituto di educazione permanente per adulti che in seguito sarà chiamato “Università per la Terza Età” intitolato al dott. Mario Gasparini Casari, pioniere della formazione permanente degli adulti.
E’ questo un atto di riconoscenza per il suo operato nella società confermato anche dal sostegno del prof. Giampaolo Vecchi, docente all’università di Modena, che lo ebbe come suo aiuto.
Questa forma di diffusione della cultura che tanto interesse sta suscitando in molte città italiane si rivolge prevalentemente a persone non più giovani ( anche se i giovani non sono esclusi) ed in particolare a coloro che, essendo liberi al pomeriggio, possono impiegare il loro tempo in un modo più attivo curando il proprio aggiornamento culturale; essi avranno la possibilità di scegliere, in un’ampia gamma di proposte, gli argomenti che maggiormente li possono interessare.
L’attività della “Università della Terza Età” è ora iniziata e proporrà una serie di corsi tenuti da varie personalità; il prof. Carlo Gasperi che ha aperto le attività dell’ Istituto con un corso sul tema: La questione del Gesù storico, tenuto nella Sala Verde della Sede. Erano presenti anche numerose personalità cittadine tra le quali il vescovo, mons. Maggiolini, che ha avuto parole di vivo compiacimento per i promotori dell’iniziativa.
L’organo direttivo dell’Università ha precisato che chi frequenta i corsi non ha obbligo di esami o compiti di studio perché gli incontri si svolgeranno sotto forma di dialogo, di esperimenti, di ascolto di brani musicali e di visite guidate, come nel caso dei corsi sulla musica e sull’arte.